La rottura come cambiamento ed innovazione
Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Mi sono fermata più volte a…
Storie dimenticate e racconti di sofferenza, vite schiacciate e sogni di normalità. Nella rubrica “Se questo è un mondo” raccogliamo quelle esperienze vissute o da vivere che ci fanno scoprire il volto crudo e quotidiano di un mondo a cui manca ancora molto per essere “goccia di splendore”.
Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Mi sono fermata più volte a…
Nella Repubblica Democratica del Congo il colonialismo belga è riuscito nel macabro obiettivo di recidere il cordone ombelicale che ha connesso per secoli le popolazioni indigene alla propria storia, alla propria terra, ai propri antenati, e sostituirlo con i meccanismi sociali che dalla prima epoca cristiana appartengono alla tradizione europea.
Nell’area rurale congolese l’acquisto intensivo delle terre da parte di grandi proprietari, anche occidentali, sta costringendo i contadini della zona a rifugiarsi in una povertà senza rimedio. Le prime vittime di questo fenomeno sono i bambini.
Nella campagna congolese la malnutrizione è un mantra antico. Guglielmo ci racconta l’incontro con il piccolo Germaine e il suo silenzio indolente, capace di nasconderne la malattia acuta.
Nella campagna meridionale della Repubblica Democratica del Congo la presenza di alcune tra le più grandi miniere di cobalto al mondo non garantisce alcun benessere per la popolazione locale. Dove la miseria è un mantra, il confine dell’infanzia evapora divenendo un limite labile e barattabile per un briciolo di stabilità economica.
Pericoli e opportunità, nuove paure e positive esperienze di socialità: riflessioni sulla vita urbana ai tempi di un’emergenza sanitaria.