Genova su e giù: tre ascensori da non perdere

Se capitate a Genova, un pomeriggio dedicato agli ascensori della città è una soluzione ideale per uscire dai tracciati turistici e dalle tappe obbligate.

Genova è una città che sale e scende in continuazione; non c’è lo spazio per la pianura: è un dedalo infinito di vicoli, creuze e mattonate che si tuffano fra i palazzi, dalle colline al mare. Farsele tutte a piedi, lasciandosi trascinare dalle suggestioni e perdersi camminando su e giù è forse uno dei passatempi più emozionanti, ma è altrettanto vero che per un residente l’effetto, alla lunga, potrebbe svanire.

Per questa ragione, dall’inizio del secolo scorso fino agli anni ‘80 il comune di Genova ha intrapreso una serie di lavori per realizzare diversi ascensori che agevolassero gli spostamenti degli abitanti. Oggi sono quindici, l’ultimo dei quali, l’ascensore Scassi, è stato inaugurato nel 2016.

Dislocati in diverse aree della città, sia in periferia che vicino al centro storico, rappresentano a tutti gli effetti una componente della rete di trasporto urbano, al pari degli autobus, della metropolitana e delle funicolari. Alcuni di essi però sono più che un semplice trasporto: se vi trovate in città e avete un pomeriggio, vale la pena pagare il biglietto singolo (0,90 €) e salire a bordo.

Gli ascensori più suggestivi di Genova

Ascensore Castelletto Levante

In pieno centro storico, l’ascensore Castelletto Levante parte da Piazza Portello (a pochi passi da via Garibaldi) e sale fino alla Spianata di Castelletto, il belvedere più conosciuto dalla città. Inaugurato nel 1909, oggi viene preso da oltre un milione di passeggeri all’anno.

Particolarmente riconoscibile per l’elegante vetrata della stazione superiore e per il tunnel di uscita della stazione inferiore, è una tappa ideale verso sera, per salire alla Spianata ad ammirare il tramonto su tutta la città, dalla foce alla Lanterna. Sullo sfondo, se la giornata è limpida, il promontorio di Portofino sembrerà venirvi addosso.

Ascensore Montegalletto

L’ascensore che da Via Balbi sale fino alla circonvallazione a monte, all’altezza del Castello d’Albertis, è un vero e proprio capolavoro di ingegneria. Si tratta di un ascensore che sfrutta un impianto integrato: per il primo tratto la cabina corre in orizzontale alla velocità di 4.5 m/s, trinata da una fune.

Dopo di che, attraverso un sistema di pneumatici simili a quelli utilizzati per le funivie, viene trasportata e agganciata a una gabbia che invece si muove in verticale, facendo salire l’ascensore fino alla fermata superiore (in Corso Dogali) alla velocità di 1,16 m/s.

Questo sistema, messo a punto dagli anni ‘70 fino all’inaugurazione nel 2004, consente anche di avere due cabine da 23 persone contemporaneamente in funzione, garantendo una maggiore portata.

Se siete appassionati di tecnologia e di impianti, o se avete in programma di visitare il Museo delle culture del mondo dentro al Castello d’Albertis, questa è una tappa obbligatoria.

Ascensore di Quezzi

Situato nel quartiere di Quezzi (Genova Est), non è particolarmente interessante per il luogo e per le stazioni in cui ferma, ma perché è un altro esempio di avanguardia ingegneristica, di innovazione e abbattimento delle barriere architettoniche.

L’ascensore, aperto nel 2014, effettua un percorso di 131 metri che inizia in galleria e termina in modalità sopraelevata; è costituito da una cabina unica che si muove su due travi parallele, in un percorso che ha due inclinazioni diverse: 44,13º e 30,33º. La doppia pendenza rappresenta un’innovazione a livello nazionale per quanto riguarda ascensori inclinati a uso pubblico; questa particolare tecnologia ha permesso di limitare lo scavo con un intervento meno impattante sul territorio.

Per quanto riguarda invece le tecnologie utilizzate, l’ascensore è alimentato da pannelli solari per l’illuminazione (a LED) e per la ventilazione, vanta un avanzato sistema di movimento che riduce le emissioni sonore e allunga la vita dell’impianto riducendo l’abrasione dei materiali.

La cabina ha inoltre predisposto un percorso podotattile e delle mappe tattili per agevolare la fruzione da parte di non vedenti e ipovedenti. L’ascensore trasporta 25 persone e impiega 100 secondi per effettuare la corsa.

Questi tre sono gli ascensori di Genova che ci sono sembrati più suggestivi e interessanti da visitare, ma anche gli altri non sono da meno: nulla vi vieta di allungare la permanenza in città e fare un giro su ognuno di essi!

Immagine di copertina: AMT Genova