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La robotica del viaggio
La settimana della robotica, che si è svolta dal 18-27 novembre 2016, presentando i nuovi traguardi della tecnologia, ci ha emozionato, fatto riflettere e fatto sognare: non è più necessario ricorrere alla fantascienza per stupirsi. Per rimanere in ambito di “umano errare”, salutiamo e ringraziamo Spencer, l’efficentissimo robot che accompagna i viaggiatori al gate nell’aeroporto Schiphol di Amsterdam. Facile perdersi e confondere la strada nel quarto aeroporto più grande di Europa: nessun problema, è sufficiente farsi guidare da Spencer (socially situation-aware perception and action for cognitive robots).
http://nieuws.klm.com/robot-spencer-getest-op-begeleiden-klm-passagiers-op-schiphol
Anche l’aeroporto di Ginevra si avvale del lavoro di un robot: Leo (ideato dalla compagnia di telecomunicazioni SITA), non è solo un robusto facchino a cui affidare tutti le nostre valigie senza alcun timore, ma è un assistente prezioso in grado di pesare il bagaglio, sbrigare le pratiche di imbarco, gestire il ritiro.
Ringraziamo anche Connie: si sperimenta, infatti, la sua collaborazione all’Hilton McLean hotel in Virginia: il piccolo robot dallo sguardo gentile (made Ibm) è in grado di accogliere gli ospiti, parlare con loro e consigliare le mete interessanti da visitare.
E che dire della valigia robot che ci segue passo passo? Progettata da Alex Libman per l’azienda israeliana NUA Robotics (http://unbouncepages.com/nuarobotics/), il trolley, dotato di telecamera, si collega via bluetooth allo smartphone del viaggiatore: addio alla fatica e allo stress del trasporto del bagaglio e al rischio di perderlo! Possiamo addirittura cavalcare il trolley e farci trasportare per brevi percorsi. In caso di furto NUA emette un allarme.
Sono questi solo alcuni esempi dei risultati tecnologici della robotica del viaggio, ma c’è molto di più: “Io ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”
firmato il replicante Roy Batty
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La Gioconda di latta e altre 441 scatolette alimentari sigillate dalla collezione di Paolo Stefanato
Mostra insolita
Allestita nello showroom Del Tongo via Solferino 22, Milano dal 30 novembre 2016 al 2 gennaio 2017.
Inaugurazione mercoledì 30 novembre alle ore 18
Introduzione di Emanuela Cavalca.
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Terremoti
Fino al 30 aprile il Museo di Storia Naturale di Milano ospita la mostra “Terremoti Origini, storie e segreti dei movimenti della Terra, una nuova occasione per scoprire il nostro pianeta”. La mostra, di grandissima attualità dopo il terremoto che ha devastato Amatrice, Accumoli e Arquata, è prodotta dal Comune di Milano Cultura e dal Museo di Storia Naturale di Milano, con l’Associazione di divulgazione scientifica Vulcano Esplorazioni e Silvana Editoriale.
L’esposizione è un percorso avvincente fatto di immagini spettacolari, fotografie satellitari provenienti dalla NASA, diorami di grandi dimensioni, filmati, una vasca in cui viene simulata un’onda di tsunami, una tavola sismica, sismografi e strumentazione antica e moderna, ma anche rocce e minerali provenienti dalla ricca collezione del Museo di Storia Naturale che illustreranno la diversità della crosta terrestre.
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foto di Angelo Antolino
L’arte del guardare
mostra fotografica
15 novembre 2016/24 febbraio 2017
Nel 1816 veniva pubblicato il primo volume di “Viaggio in Italia” di Johann Wolfgang von Goethe, il resoconto dell’appassionato tour che coinvolse lo scrittore tra il 3 settembre 1786 e il 18 giugno 1788: è in corso, dal 15 novembre, un’interessante mostra al Goethe-Institut di Napoli (via Santa Maria a Cappella Vecchia 31) dedicata, appunto, a questo viaggio. Il fotografo Angelo Antolino ha ripercorso le tappe di Gothe immortalando con la sua macchina fotografica i luoghi che tanto hanno coinvolto l’artista tedesco. L’obiettivo del fotografo è stato quello di fare rivivere nei suoi scatti l’atmosfera del tempo coniugando passato e presente in una sintesi di grande coinvolgimento estetico. Per questa ragione la mostra è intitolata “L’arte del guardare”.
Per informazioni e dettagli:
https://www.goethe.de/ins/it/it/sta/nea/ver.cfm?fuseaction=events.detail&event_id=20851196
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Un canyon nel cagliaritano
Alcune immagini di “su strintu de Antoni Sanna” o gola di Bidda Mores, piccolo e inaspettato canyon nel cagliaritano che si apre in un bacino con acque cristalline ricco di flora. Sulle rocce che circondano la gola, tra grotte visibili ma non raggiungibili, si aggrappano fichi d’india come scalatori alla ricerca di una presa. (foto di Marco Porru)