Ecco la pianta più coltivata al mondo: la usi ogni giorno ma non ci pensi

La pianta più coltivata al mondo non è soltanto protagonista nei campi degli agricoltori, ma incide costantemente sulla vita quotidiana di miliardi di persone, spesso senza che ce ne rendiamo realmente conto. Questo primato appartiene al mais e, se vogliamo considerare strettamente la produzione agricola a scopo alimentare e industriale, subito dopo troviamo la canna da zucchero. Ogni giorno utilizziamo prodotti derivati da queste colture: alimenti confezionati, bevande, dolci, farine, ma anche bioplastiche e carburanti, tra molti altri. Ciò dimostra come il ruolo delle piante coltivate su larga scala abbia un impatto enorme non solo sulle nostre abitudini alimentari, ma persino sull’economia globale e sulla sostenibilità ambientale.

Il primato del mais e della canna da zucchero

Analizzando il panorama mondiale delle coltivazioni, si scopre che il vero gigante è il mais (Zea mays), una pianta originaria delle Americhe che oggi trova impiego ovunque: dalla produzione di mangimi, alle farine, ai dolcificanti come lo sciroppo di glucosio e fruttosio. Con una produzione annua che supera i 330 milioni di tonnellate nelle Americhe, il mais domina non solo nei campi, ma anche nelle filiere agroindustriali, grazie alla sua versatilità. Nel continente americano, e in particolare tra Stati Uniti, Brasile e Argentina, questa poacea copre immense superfici agricole e rappresenta una delle più importanti fonti di sostentamento e commercio internazionale .

Ancora più impressionante è la supremazia della canna da zucchero (Saccharum officinarum), che secondo i dati FAO si attesta come la coltura più produttiva in assoluto, superando addirittura mais, riso, grano e patate. Nel 2014, ad esempio, la produzione mondiale di canna da zucchero ha raggiunto 1,8 miliardi di tonnellate, una cifra che testimonia la domanda crescente di zuccheri a livello globale. Il maggior produttore è il Brasile, paese che ha saputo integrare la canna non solo nella produzione alimentare, ma anche nella filiera dei biocarburanti. Gli usi di questa pianta sono molteplici: dal classico zucchero alimentare, alla melassa, all’alcol etilico, fino ai bioetanolo e agli estratti utilizzati nelle industrie chimica e farmaceutica .

Banana: il frutto regina delle coltivazioni

Se cambiamo prospettiva e ci concentriamo esclusivamente sui frutti, il podio spetta indiscutibilmente alla banana, la quale rappresenta la frutta più coltivata e consumata al mondo. Nel 2014 il raccolto globale si è attestato intorno a 114 milioni di tonnellate, un’enormità se si pensa alla rapidità con cui questo frutto viene trasportato dalle aree tropicali a quelle temperate. L’Asia è il continente che produce più banane, ma sono America Latina e Caraibi a detenere il record per l’export, mentre Unione Europea, Stati Uniti e Russia sono i principali mercati di destinazione .

La banana è ormai presente in quasi tutte le case e i supermercati del pianeta, diventando una componente essenziale della dieta quotidiana. Le sue qualità nutrizionali, la facilità di consumo e la poliedricità negli impieghi culinari hanno contribuito a renderla insostituibile. Tuttavia, questa coltura è minacciata da agenti patogeni, come il fungo Tropical Race 4, che mette a rischio la sopravvivenza delle varietà commerciali più diffuse.

Usi quotidiani inconsapevoli

Ciò che accomuna mais, canna da zucchero e banana è il fatto di essere onnipresenti – spesso in forme invisibili – nella nostra alimentazione e nella vita di tutti i giorni. Se pensiamo al mais, possiamo trovarlo non solo nei cibi diretti, come tortillas, polenta e cereali per la colazione, ma anche come ingrediente di prodotti trasformati: amidi, sciroppi, edulcoranti e oli da cucina. Il mais è anche una base fondamentale per la nutrizione degli animali d’allevamento, e quindi indirettamente per carne, latte e uova di cui ci nutriamo.

La canna da zucchero è addirittura ancora più diffusa di quanto si pensi, visto che la maggioranza dello zucchero da cucina deriva proprio da questa pianta. Lo zucchero si trova in bevande, dolciumi, conserve, salse, yogurt, pane confezionato e nella grande maggioranza degli alimenti industrializzati. Ma non è tutto: dall’etanolo ottenuto dalla canna si ricavano carburanti alternativi (bioetanolo), che rendono la pianta preziosa anche per la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico .

Anche la banana entra frequentemente nella quotidianità: si consuma fresca, ma è anche la base per puree, succhi, chips, farine e dolciumi, oltre a essere ingrediente chiave nelle industrie alimentari per bambini e sportivi. In media, ogni italiano ne mangia oltre 10 chili all’anno. Nonostante la sua apparente semplicità, la banana ha rivoluzionato economia, logistica e abitudini alimentari, rappresentando un collegamento diretto tra aree tropicali produttive e mercati mondiali.

Oltre i cereali: il caso del bambù

Accanto ai giganti noti, vi sono piante sorprendenti per diffusione e importanza globale che non assoceremmo subito all’alimentazione quotidiana ma che pure meritano un’attenzione particolare. Il bambù, ad esempio, è definito tra le piante più coltivate e utilizzate al mondo grazie alla sua incredibile versatilità, rapidità di crescita e capacità di adattarsi ai climi più diversi. Non si limita infatti a un utilizzo alimentare (i germogli di bambù sono consumati in Asia), ma i suoi impieghi spaziano dall’edilizia al tessile, dalla fabbricazione di strumenti musicali agli utensili, dai tessuti agli oggetti artigianali.

Nei paesi orientali – Cina in primis, patria di oltre 400 specie diverse e di immense piantagioni specializzate – il bambù rappresenta una vera risorsa strategica: è materia prima per complementi d’arredo, impalcature, strumenti da cucina, ma anche carta, filati e prodotti bioplastici. Essendo una poacea come il grano, il bambù si differenzia per la coltivazione anche in territori marginali, privi di pesticidi, e per la capacità di tutelare il suolo contro l’erosione .

Alcuni degli usi più sorprendenti del bambù nel mondo moderno:

  • Costruzione di abitazioni, ponti e infrastrutture leggere
  • Produzione di utensili da cucina, mobili, cestini e oggetti per la casa
  • Fabbricazione di tessuti ecologici a basso impatto ambientale
  • Uso alimentare dei germogli freschi o conservati
  • Realizzazione di strumenti musicali come flauti o tamburi
  • Impiegato come materia prima per carta e bioplastiche
  • Protezione del suolo e miglioramento della qualità ambientale attraverso la fitodepurazione

Nella grande quantità di piante coltivate ogni giorno a beneficio dell’umanità, alcune dominano per quantità prodotta, altre per valore aggiunto, altre ancora per la loro inaspettata presenza in migliaia di prodotti che usiamo senza pensarci. Il mais e la canna da zucchero spiccano ormai come veri re delle coltivazioni globali: ogni volta che addolciamo una bevanda, mangiamo pane confezionato, combustiamo bioetanolo o usiamo una bioplastica, stiamo in realtà sfruttando queste stesse piantagioni planetarie.

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