Genova su e giù: funicolari e cremagliere

Un’immersione nelle testimonianze più durature di ingegneria pubblica urbana, nella città che più di tutte ha dovuto arrangiarsi per consentire ai suoi abitanti di spostarsi comodamente.

Dopo aver raccontato la ferrovia Genova-Casella e dopo aver approfondito gli ascensori della città, eccoci all’ultima puntata dedicata ai trasporti curiosi che si possono trovare a Genova. Questa volta parliamo di due funicolari che partono dal centro storico e di una ferrovia a cremagliera.

Per chi è appassionato di impianti, o per chi desidera dedicarsi a una visita un po’ fuori dai tracciati più comuni o per chi vorrebbe semplicemente di salire e vedere Genova da un po’ più in alto…

Funicolare Zecca-Righi

Verso la fine degli anni ’80 del XIX secolo l’imprenditore Franz Joseph Bucher arriva a Genova, vede i monti che si affacciano sulla città e se ne innamora, immaginando l’orizzonte sul mare che si può vedere da lassù. Quelle montagne gli ricordano il monte Rigi nella sua Svizzera, dove ha da pochi anni concluso la realizzazione di un albergo in cima alla montagna e di una funicolare che trasporta i turisti dalla valle.

Propone quindi al comune di Genova di costruire anche qui una funicolare, che possa consentire agli abitanti della città di salire e apprezzare la vista dall’alto.

Dalla visione alla realtà non trascorre molto tempo: nel 1895 viene inaugurato il primo tratto, da San Nicolò fino a Castellaccio (poi ribattezzato Righi, proprio in ricordo della cima in Svizzera che ha ispirato l’opera), mentre due anni dopo si completa la realizzazione del tratto a valle, che da San Nicolò scende fino a Largo della Zecca, a due passi dai palazzi reali di Via Garibaldi.

Genova ha fatto un passo avanti enorme, ha un nuovo sistema di trasporto pubblico: una funicolare unica che dal centro della città sale verso le montagne dell’entroterra.

Vale la pena visitarla, senza ombra di dubbio. Si può scendere alla fermata Madonnetta e dare un’occhiata al santuario omonimo, con il presepe perenne che riproduce scene di vita della Genova Medievale; oppure si può rimanere su fino al capolinea superiore, Righi. Da lì si apre il parco delle Mura, da cui partono diversi sentieri per raggiungere i forti della città: il forte Sperone, forte Puin, forte Fratello minore e Fratello maggiore Forte Diamante.

La funicolare copre un dislivello di 278 metri su un percorso di 1428 metri che compie ad una velocità di 6 metri al secondo, con una portata di 900 persone all’ora e impiega 12 minuti per compiere la tratta completa.

Funicolare Sant’Anna

La funicolare Sant’Anna invece percorre un tratto di 370 metri di lunghezza e 54 di dislivello partendo da Piazza Portello (a due passi da Via Garibaldi, sul lato opposto della via rispetto alla fermata della funicolare Zecca-Righi) e raggiungendo il quartiere residenziale della circonvallazione a monte.

Entrò in servizio nel 1891, quando ancora funzionava tramite un sistema ad acqua: la cabina, in grado di trasportare 30 persone, veniva fatta salire grazie a una vettura zavorrata riempita di acqua che contrastava il peso della cabina.

Una volta a monte, la vettura zavorrata veniva svuotata e la cabina fatta scendere, con l’aiuto di un freno. Azione, questa, molto delicata, perché bisognava riempire e svuotare la vettura di acqua in maniera calibrata rispetto al numero di persone presenti a bordo della cabina, per evitare di non riuscire a muoverla o rischiare improvvise accelerazioni.

Questo sistema, per quanto affascinante e dal sapore antico, è stato però soppresso verso la fine degli anni ’70 e sostituito da una nuova funicolare a impianto elettrico, inaugurata nel 1980. Un impianto decisamente moderno che richiede un operatore solo, che manovra direttamente dallo “chalet” della stazione a monte.

Se vi trovate in zona, vale la pena effettuare una corsa (pochi minuti): sono suggestivi sia la vista a monte sia gli scorci dei palazzi che si intravedono mentre la funicolare scende.

Cremagliera di Granarolo

La ferrovia a cremagliera Principe – Granarolo, inaugurata nel 1901, è una delle più antiche d’Italia. Il percorso si sviluppa per 1130 metri tra la stazione di Principe (di fianco alla stazione dei ferroviaria) e quella di Granarolo (la collina che separa il centro della città dalla Val Polcevera), con un dislivello di 194 metri e pendenze massime del 21,40%.

Si tratta di una ferrovia storica che però ancora oggi ricopre un ruolo fondamentale, essendo indispensabile agli abitanti dei quartieri delle fermate toccate, che non sono servite da strade ma solamente da ripide scalinate.

Da un punto di vista tecnico la ferrovia è del tipo “a cremagliera” (dal francese cremaillère): si tratta di un sistema che prevede una terza rotaia centrale, su cui si ingrana una ruota dentata vincolata alla cabina. È un sistema molto efficace specialmente sulle linee con forti pendenze.

Perché prenderla? È uno dei tanti pezzettini di storia dell’ingegneria pubblica incastonato fra le creuze della città, e (nonostante la frequenza non sia molto alta, se ci andate verificate gli orari di partenza) vi porta in cima al grazioso quartiere di Granarolo: silenzioso e affacciato su una vista mozzafiato.