Siamo a Shoreditch, zona Est di Londra. Un quartiere che dopo la dismissione di fabbriche e depositi si era trasformato in un area di degrado e che oggi, grazie alla diffusa presenza di nuove imprese high-tech e alle opere di molti artisti che hanno acceso di colori le strade e i muri dei fabbricati, è diventato una delle zone più alla moda della città, un museo a cielo aperto e un animato centro della movida londinese, tanto da essere considerata una silycon valley urbana.
All’angolo tra Great Eastern Street e Shoreditch High Street, sulla parete in mattoni di un vecchio magazzino vittoriano spicca una scritta a grandi caratteri e alzando lo sguardo ci sorprende la sagoma di due carrozze ferroviarie che sembrano affacciarsi dal tetto per sbirciare il traffico sulla via.
La scritta (Let’s Adore and Endure Each Other, amiamoci e sopportiamoci l’un l’altro) risale al 2010 ed è opera di un artista di Philadelphia (Steve Powers “ESPO”), che considerava il suo lavoro una missione: “pulire i muri per comunicare emozioni”.
Vuole essere un omaggio alla generosità, un po’ messaggio evangelico, un po’ slogan da stampare sulla carta che avvolge un cioccolatino.
Più curiosa la storia dei vagoni. Nel 2006 si completavano i lavori per la costruzione di una nuova linea metropolitana per la zona Est della città, in sostituzione del vecchio tracciato ancora a binario unico.
Furono chiuse alcune stazioni (tra cui quella di Shoredich, che divenne un insolita sala cinematografica, il pillow cinema, dove al posto delle sedie o delle poltroncine, si poteva assistere alla spettacolo distesi su materassi e cuscini, i pillows, che danno il nome al locale) e i vecchi treni furono sostituiti da nuovi convogli.
Un gruppo di artisti decise di acquistare quattro carrozze destinate alla demolizione ed eliminati i pesanti carrelli e le ruote, li collocarono sul tetto del vecchio magazzino, posizionandone due (quelle visibili dalla strada) su dei telai di container.
Ridipinte con disegni dai colori vivaci le pareti esterne dei vagoni, rinnovarono completamente gli interni, trasformandoli in sale di incontri e riunioni, con bar e ristoro, a disposizione di artisti, designer e creativi.
A gestire gli spazi, che comprendono il magazzino, alto dieci metri con mattoni a vista anche all’interno, e le carrozze, è l’associazione Village Underground, che affitta le sale e organizza eventi culturali, mostre di fotografia, gallerie d’arte e spettacoli musicali.