Una canzone da riascoltare: Wand’rin star

Sul tema dell’umano errare vi proponiamo il riascolto di una vecchia ballata western. La cantava Lee Marvin nel film Paint Your Wagon (1969), uscito in Italia con il titolo La città senza nome, diretto da Joshua Logan, con Lee Marvin, Clint Eastwood e Jean Seberg.

I was born under a wandrin’ star
I was born under a wandrin’ star

Wheels are made for rolling,
mules are made to pack
I’ve never seen a sight
that didn’t look better looking back

I was born under a wandrin’ star

Mud can make you prisoner
and the plains can bake you dry
Snow can burn your eyes,
but only people make you cry

Home is made for coming from,
for dreams of going to
Which with any luck
will never come true

I was born under a wandrin’ star
I was born under a wandrin’ star

Do I know where hell is?
Hell is in hello
Heaven is goodbye forever,
it’s time for me to go

I was born under a wandrin’ star
A wandrin’, wandrin’ star

Chorus:
Mud can make you prisoner
and the plains can bake you dry
Snow can burn your eyes,
but only people make you cry

Home is made for coming from,
for dreams of going to
Which with any luck
will never come true

I was born under a wandrin’ star
I was born under a wandrin’ star

When I get to heaven,
tie me to a tree
For I’ll begin to roam
and soon you’ll know where I will be

I was born under a wandrin’ star
A wandrin’, wandrin’ star

Stella vagabonda (libera traduzione)

Sono nato sotto una stella vagabonda.

Le ruote sono fatte per girare e i muli per essere caricati.

Non ho mai visto un posto che sia più bello di come te lo ricordi.

Sono nato sotto una stella vagabonda

Il fango potrà imprigionarti e una strada sotto il sole asciugarti.

La neve potrà bruciarti gli occhi, ma solo la gente riuscirà a farti piangere.

La tua casa è il posto da cui partire e quello in cui sognare di ritornare.

Ma questo non ti succederà mai, anche se avrai tutte le fortune.

Sono nato sotto una stella vagabonda

Sai dov’è l’inferno? L’inferno è in saluto veloce

(hell is in a hell-o è un gioco di parole che la traduzione non può rendere)

Il paradiso invece è in un “addio per sempre, è tempo che me ne vada”.

Sono nato sotto una stella vagabonda

Vagabondo, sotto una stella vagabonda

E quando andrò in paradiso, se non volete che ricominci a vagare,

legatemi stretto alle radici di un albero. Così saprete subito dove trovarmi.

Sono nato sotto una stella vagabonda

Vagabondo, sotto una stella vagabonda