Corsica, sfumature di felicità

Zaino in spalla alla ricerca di spiagge nascoste, tra verdi pinete, rocce bianche e un mare blu e turchese.

Ci sono mattine in cui proprio non riesci a riaddormentarti.

Resti lì nel letto, con l’illusoria speranza che Morfeo sia disposto a tornare da te prima dell’arrivo della luce dell’alba.

Gli uccellini cantano forte fuori dalla finestra e, tra un pensiero e un altro, alla fine, arriva la voglia di caffè. E quindi addio Morfeo.

Ti alzi e pensi che sarebbe stato meglio dormire, sicuramente, data la mole di impegni e doveri che adornano da settimane le tue giornate, ma funzioni a macchinetta riempiendo la moca fino all’orlo con la speranza che la caffeina ti possa tenere sveglio, motivare e far sentire una persona migliore al contempo. Seconda illusoria speranza della giornata, e sono appena le 5:30.

L’orologio ticchetta sonoro. Non ti capita spesso di avere tanto tempo a tua disposizione la mattina, apri il pc e così facendo speri di non impegnare troppo i neuroni tra una notizia di poca rilevanza e gli affari altrui su un social network. Inutile dire che questa è la terza illusione della giovanissima giornata.

Presto leggi: “CORSICA, LA TUA NUOVA META ESTIVA. Prenota subito.” Al di là del fatto che non sei mai stata una persona da prenota e ancor meno da subito, non puoi negare a te stessa che, rigirando leggermente la frase, puoi arrivare a soddisfare le tue aspettative fricchettone di marketing: la tua nuova meta è la Corsica. Ma magari. Non ti illudere per la quarta, e ripeto, quarta volta nell’arco di una mezz’ora al massimo. Eppure.  Eppure non suona come le cazzate precedenti a cui credi per inerzia ogni mattina.

Giusto per curiosità, associamo al sapore del caffè qualcosa di nuovo come una finestra interamente dedicata ai cazzi miei e non a quelli dell’amico in comune dell’amico di cui non ricordo nemmeno la faccia. Sorprendente nuovo abbinamento dell’ultimo minuto, lo chef era stanco della solita zuppetta insapore. Il prezzo della nave è compatibile con il sapore del caffè, con il ticchettio dell’orologio e con il ghigno di Morfeo che ti guarda e ci aveva visto lungo, più di te.

“Amore?” lui dorme, ma emette un suono che ti autorizza a sederti sulle sue gambe, con la tazza ancora in mano e il sorriso che rispecchia tutta la tua eccitata, momentanea, immaturità.

“Senti, andiamo a farci un viaggio dei nostri?”

Questa volta la risposta somiglia più ad un pensiero che un grugnito: “Ma sono le 6:00. E il lavoro?”

“Non dico di partire ora, prenoto ora la nave e settimana prossima andiamo. Prendiamo le ferie e via”. Resti in silenzio ad assaporare quell’ e via che ha un sapore buonissimo in bocca, perfettamente in armonia con il battito del cuore e quella mattina che doveva essere banale.

Benvenuta in Corsica

Ok la Corsica è stupenda ma fa caldo. Terribilmente caldo. E l’acqua qui costa cinque euro. “Come cinque euro?”

“Cinq mademoiselle” il barista ti sorride.

Vorresti spiegargli come sei arrivata fino a quella bottiglia, Quali innumerevoli fatiche sovrumane hai dovuto affrontare con uno zaino da 27 chili sulle spalle.

Vorresti sì puntualizzare che se porti uno zaino da 27 chili sulle spalle forse cinque euro per un litro d’acqua sfortunatamente non li hai, ma le uniche due frasi che sai in francese sono “merci” e “voulez vous coucher avec moi”.

Quindi sorridi anche tu ed esci, in silenzio, perché merci non glielo vuoi dire.

Ti ripeti: Bienvenue in Corse. Bienvenue mademoiselle. Bienvenue au mois d’août.

“Amore, mi raccomando bevi piano perché altrimenti finiamo i soldi della vacanza prima ancora di averla iniziata”.  Poggi lo zaino da trekking sul terreno ghiaioso della pineta corsa e ringrazi l’ombra della sua frescura mentre ti accasci sulla tua piccola casa mobile che trasporti da tutto il giorno sulle spalle. Alzi lo sguardo. “Che meraviglia”. Sorridi.

Plage de Tahiti

Il nome non è stato dato a caso: una distesa di acqua turchese si stende lungo tutta la baia dalla fine spiaggia candida, circondata da una fitta e verdeggiante pineta, che dona inevitabilmente al luogo un che di caraibico.

Per raggiungere la spiaggia, non molto lontana da Palombaggia, a sud est della Corsica, è necessario percorrere un sentiero che sarà quell’elemento che renderà la suddetta spiaggia poco frequentata dal turista comune. Lo zaino sulle spalle renderà la camminata complicata e faticosa, ma il premio finale varrà ogni sforzo.

Ti immergi nell’acqua fresca e senti le correnti muoversi rapide, mentre ti lasci trasportare nel silenzio più totale.

Gli yatch restano attraccati fino a tardi.

“Aspettiamo che l’ultimo parta per aprire la tenda”. Sorridete felici mentre mangiate il pasto più semplice e buono nelle ciotole in alluminio, il sole comincia a tramontare alle vostre spalle, il mare a tingersi di arancione e porpora e il caldo soffocante finalmente comincia a svanire.

La Corsica è bella, le sue spiagge nascoste mozzafiato, ma è la notte che permette a questo luogo di trasformarsi e divenire della stessa consistenza dei sogni. Tutto rimane sospeso. A rompere il silenzio ci sono solo le onde lente che si rompono e increspano sulla spiaggia che ora riflette la luce brillante della luna e delle infinite stelle. Tutto rimane immobile come un sospiro e laddove prima c’era colore ora c’è luce perlacea.

In questo tipo di viaggio è necessario svegliarsi molto presto per evitare di camminare sotto il sole cocente delle due di pomeriggio, ma sarà una speranza illusoria, la prima del viaggio.

La seconda segue di conseguenza la prima. Non illuderti viaggiatore low cost che i corsi siano felici di aiutarti nella tua disperata caccia al passaggio direzione “dove state andando voi”. In Corsica hanno paura degli autostoppisti, soprattutto se sono le ore più calde della giornata.

Bavella

“Nous allons a Bavella”

“Parfait, nous vous suivrons”. Nei viaggi si sorride molto, soprattutto se finalmente sei riuscito a trovare un passaggio diretto alla meta più bella di tutta la Corsica: l’entroterra.

Molto simile alle coste italiane, la Corsica ha però una perla che la nostra penisola non possiede. Tra le montagne ricoperte di alberi da sughero si nascondono torrenti e cascate di singolare bellezza. “Sembra il Giardino dell’Eden”.

Proprio lì, sdraiati in una conca di acqua cristallina, non potete che pensare a paragone più adatto per descrivere il posto.

Rocce bianche e lisce ricoperte da verdi piante rigogliose, cascate tra snodi del torrente e piante di more ricche di frutti pieni e maturi vi circondano assieme al silenzio della natura. “Sì, è il Paradiso”.

Anche Bavella, come Tahiti, si veste di un’altra anima quando cala la notte: le conche prima tanto cristalline diventano specchi neri per le stelle e il cielo e orizzonte si mescolano in un unico sfondo che avvolge ogni cosa, tutto brilla, tutto è immobile. Le candele le avete spente presto, per entrare nel riflesso del cielo, per nuotare, un’unica volta, nell’universo.

Accanto a Bonifacio

“Perché non ci danno un passaggio? La direzione è una”. Ti lamenti trascinando i piedi e sorridi con rabbia a ogni autostop mancato. La stanchezza e il caldo iniziano a farsi sentire e il collo a fare male sotto il peso dello zaino sempre meno ordinato e organizzato.

“Dai che ci siamo quasi, sei bravissima. Lo sai che dopo ogni fatica riceviamo un dono”.

E anche questa volta è vero. Accanto a Bonifacio, sulla costa di roccia bianca e frastagliata, incrociate un sentiero. I sentieri buoni, che porteranno ad angoli nascosti e inesplorati, hanno una fondamentale caratteristica che li contraddistingue dal normale sentiero: sono inagibili per la maggior parte del percorso. Per voi però questo è un invito, un tappetino con scritto welcome all’ingresso di una reggia.

Sistemate le cinghie allentate degli zaini-casa, allacciate le stringhe impolverate e partite a capofitto verso rovi e sassi poco stabili.

Dopo qualche caduta, dopo diversi tagli e strati di terra sulla pelle, arrivate. Davanti a voi avete una distesa infinita di blu profondo, in contrasto con l’accecante roccia bianca che accoglie in diverse ampie insenature il mare profondo. La scogliera calcarea si immerge dritta nel mare pochi metri più a destra e alle vostre spalle una grotta levigata dal vento vi invita a mettervi velocemente al riparo dalla luce pomeridiana.

“Ti piace qui?”

Gli sorrido con il cuore pieno di gioia, gli occhi pieni di blu e la pelle coperta di sole e sale, “Sono felice” rispondo.

“Allora facciamo una nuotata e poi montiamo l’accampamento”.

Ci tuffiamo in quella macchia monocromatica e sotto sembra non esserci nulla che infinito, nero fino al cuore del mondo.

“Non sono sicura che mi piaccia”. Annaspo cercando di non pensare al fatto che sto sguazzando alle Bocche di Bonifacio.

“Tranquilla, guarda, finché loro non scappano non scappiamo nemmeno noi”. Con loro indica un branco di pesci che ci danza attorno, convinto di ricevere a breve qualche briciola di pane.

“Speranza illusoria, amici acquatici. Scusate”.

Uscite dall’acqua e il sale si cristallizza velocemente sulle vostre pelli.

Srotolate i sacchi a pelo e gonfiate i materassini, nella vostra nuova e temporanea tana.

Il suono dolce della marea che si è alzata desidera cullarti, ma ci sono notti in cui proprio non riesci ad addormentarti.

Così resti lì, nel sacco a pelo, con gli occhi rivolti alle sfumature del cielo, alle sfumature del mare e alle sfumature della felicità. Con Bonifacio che rimane come un presepe di luci stagliato sullo sfondo della notte e con la sicurezza di aver fatto la scelta giusta nell’ascoltare per una volta una speranza che si è rivelata per nulla illusoria.

Testo e foto di Emma Matilda Ingrosso