Gavorrano e il Salto della Contessa

Purgatorio, canto V, una tenera ombra si avvicina al pellegrino Dante e gli rivolge poche, sussurrate parole destinate a restare nella memoria di tutti:

“Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via”;
seguitò ‘l terzo spirito al secondo

“Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che ‘nnanellata pria

disposando m’avea con la sua gemma”.

Purgatorio, V, 130-136

A parlare è Pia de’ Tolomei, una delle figure femminili più rilevanti nell’ambito del poema dantesco. La donna, moglie di Nello d’Inghiramo dei Pannocchieschi, signore del Castello di Pietra nella Maremma, accusa il marito della propria morte e di averla gettata dalla loggia della rocca dove è stata rinchiusa dall’uomo a causa della sua gelosia.

Al di sotto dell’edificio, di cui oggi restano i ruderi, si può vedere un piccolo dirupo che è stato definito dalla tradizione con il nome di “Salto della contessa”. Tutt’oggi è possibile recarsi a Gavorrano e osservare il luogo della leggenda. La seconda domenica di agosto, inoltre, è possibile assistere alla rievocazione storica dell’episodio.

Molto si è detto, molte sono state le interpretazioni di questi versi danteschi da alcuni definiti oscuri, indubbia è la bellezza della Toscana e della sua Maremma.